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Sicuri sulla neve

16 MARZO 2014

Consueto appuntamento dedicato alla sicurezza in ambiente innevato. Attività di conoscenza e prevenzione dei pericoli durante le escursioni su neve. Programma curato e realizzato dagli accompagnatori di alpinismo giovanile del CAI di Forni di Sopra, e rivolto a tutti i gruppi delle sezioni carniche e friulane.

QUI il programma completo;

Per noi

il ritrovo è alla stazione delle corriere di Tolmezzo, alle ore 8,00.

Rientro previsto per le 16-16.30

Iscrizioni entro il 12 marzo 2014 scrivendo alla mail alpinismogiovanile@caitolmezzo.it  oppure tramite sms  al +393396160508 (Valter Mainardis).

Gli accompagnatori

 

Grotta dell’Alce

Cari ragazzi e cari genitori

per domenica 9 marzo vi riproponiamo l’escursione dello scorso 24 novembre saltata per il brutto tempo: la Grotta dell’ Alce, nel Carso triestino, vicino alla cittadina di Gabrovizza.  Questa uscita si terrà insieme al gruppo speleologico ed al gruppo di alpinismo giovanile della sezione CAI Alpina delle Giulie di Trieste.

Il programma:

07.30: ritrovo presso la stazione delle corriere di Tolmezzo.

09.00: arrivo a Gabrovizza e successivo avvicinamento alla grotta.

09.30: ingresso e visita alla grotta.

17.00: rientro a Tolmezzo.

Informazioni e Materiale:

Materiale:  casco, imbrago, kit da ferrata, lampada frontale. Qualora mancassero verranno forniti dal CAI di Tolmezzo.

Abbigliamento e zaino: portate capi che si possano infangare e sporcare senza paura, oppure una tuta intera tipo da “officina” da infilare sopra i vestiti; non dimenticatevi di portarvi abiti pesanti, adatti alla stagione (guanti, berretto…). Ricordate un cambio di vestiti e di scarpe da lasciare in macchina. Ovviamente, è da portare il pranzo al sacco e l’acqua.

Iscrizioni: per poter organizzare al meglio gli spostamenti in auto le iscrizioni sono da farsi INDEROGABILMENTE entro LA MATTINA di venerdì 7 marzo 2014  scrivendo alla mail alpinismogiovanile@caitolmezzo.it  oppure tramite sms  al +393396160508 (Valter Mainardis).

Gli accompagnatori.

 

Gita con le ciaspe in Avrint

AV2

ATTENZIONE: A causa del sole che spacca le pietre, la gita è rimandata a data da destinarsi, sperando nella futura clemenza degli Dei.

Nevicato ha nevicato. Quindi è con grande piacere che vi invitiamo alla prima gita dell’attività 2014 dell’Alpinismo Giovanile: un’escursione con le ciaspe in Malga Avrint, che si terrà domenica 2 febbraio.

 

Programma:

ore 09.00 – Ritrovo alla stazione delle autocorriere di Tolmezzo.

ore 09.30 – Prevista partenza da dove lasceremo le macchine.

ore 11.00 – Arrivo in malga Avrint. Seguirà merenda, pranzo od altre delizie.

ore 14.30-15.00 – Previsto ritorno a Tolmezzo.

 

Vi ricordiamo:

-Abbigliamento consono alla stagione, ovvero: intimo caldo, un buon phile, calzoni impermeabili, giacca pesante, cappellino, guanti impermeabili. Ricordate inoltre gli scarponi confortevoli e i calzettoni!

-Nello zaino tenete un thermos con una bevanda calda e della cioccolata, oltre al normale cibo. Ricordate anche dei guanti di ricambio! Mettete nello zaino anche un phile in più: saremo in ombra, quindi potrebbe far freddo.

-In macchina portate le scarpe da ginnastica ed un ricambio di abiti – calzoni di tuta, una maglietta e una felpa. Per stare caldi e per non bagnare la macchina degli accompagnatori, che altrimenti vi affogano nella neve!!

 

Iscrizioni da farsi entro venerdì 31 alla mail alpinismogiovanile@caitolmezzo.it oppure chiamando il 3396160508.

Vi aspettiamo!

 

Presentazione attività 2014

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Il 25 gennaio 2014, alle ore 20.15 ci ritroviamo presso la sede CAI in via Val di Gorto a Tolmezzo (l’edificio con i murales, ndr), per presentare l’attività dell’Alpinismo Giovanile per il 2014.

 

Durante l’incontro verrà presentato il programma delle uscite e delle attività che faremo quest’anno, con molte (appassionanti) novità. Uscite sulla neve, gite in grotta e camminate sui campi di battaglia segnati dalla Grande Guerra… e altro ancora!

Seguirà un momento di istruzione su come preparare correttamente lo zaino e come abbigliarsi per le uscite nei diversi ambienti e climi, dalla grotta alle cjaspolate sulla neve.

Si parlerà anche delle nuove modalità d’iscrizione e dell’assicurazione integrativa.

 

Speriamo possano essere presenti anche i genitori, perchè molti sono gli argomenti di cui bisogna trattare; confidiamo nella vostra presenza per spiegarvi al meglio come intendiamo organizzare l’attività.

 

Per informazioni e confermare la presenza scrivete a alpinismogiovanile@caitolmezzo.it, oppure chiamate Valter al numero +39 339 6160508.

Vi Aspettiamo!!!

Cena di Chiusura 2013

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L’anno volge al termine e, come al solito, vorremmo ritrovarci tutti assieme per la cena di chiusura dell’attività 2013, momento di convivialità e festa, per brindare all’anno passato e alle avventure che ancora ci attendono nel 2014.

La cena si terrà sabato 7 dicembre dalle ore 19.00 presso la sede ANA (Ass. Nazionale Alpini) di Villa Santina, in via Piave.

Saranno proiettate le foto dell’attività 2013.

Sono graditi dolci da condividere tutti assieme!

 

Informazioni:

Il costo della cena sarà di 5 euro per i soli adulti. E’ necessaria conferma della partecipazione entro giovedì 5 novembre ai contatti usuali, tommaso.brollo@gmail.com, valtermainardis@gmail.com, +393396160508 (Valter).

 

Cogliamo l’occasione per anticipare un augurio di buon natale e serene festività (finalmente vacanze!)

Vi aspettiamo numerosi!

Gli accompagnatori

Gita alla grotta Alce

Cari ragazzi,

Vi proponiamo una nuova gita, l’ultima di quest’anno, per domenica 24 novembre 2013. La destinazione è la Grotta Alce, nel Carso triestino, vicino alla cittadina di Gabrovizza.  Saremo in compagnia del gruppo speleologico E. Boegan, della sezione CAI Alpina delle Giulie di Trieste.

La varietà  degli ambienti che la compongono hanno fatto della Grotta una delle più belle del Carso.

Coordinerà la gita l’A.G. Lia.

 

Ecco il programma:

07.30: Ritrovo presso la stazione delle corriere di Tolmezzo.

09.00: Arrivo a Gabrovizza e successivo avvicinamento alla grotta.

09.30: ingresso e visita alla grotta.

17.00: Rientro a Tolmezzo.

 

Informazioni e Materiale:

Materiale:  casco, imbrago, kit da ferrata, lampada frontale. Qualora mancassero verranno forniti dal CAI di Tolmezzo.

Abbigliamento e zaino: portate capi che si possano infangare e sporcare senza paura; non dimenticatevi di portarvi abiti pesanti, adatti alla stagione. Ricordate un cambio di vestiti da lasciare in macchina. Ovviamente, è da portare il pranzo al sacco e l’acqua.

Iscrizioni: Le iscrizioni sono da farsi INDEROGABILMENTE entro martedì 19 novembre 2013, scrivendo alle mail tommaso.brollo@gmail.com o valtermainardis@gmail.com, oppure chiamando Valter Mainardis (+393396160508).

 

…e non scordate la macchina fotografica!!

Vi aspettiamo numerosi,

Gli accompagnatori.

Gita speleologica alla Grotta di Timau

Domenica 11 novembre 2013 -ovverosia domenica prossima- organizziamo la prima di due escursioni in grotta che ci vedranno impegnati nel mese di novembre, assistiti dal gruppo speleologico del CAI di Tolmezzo.

La destinazione prescelta per la prima di queste escursioni è la Grotta di Timau, ambiente geologico unico, dalla rara bellezza.

Ecco il programma:

08.30: Ritrovo presso la stazione delle corriere di Tolmezzo.

08.50: Ritrovo presso il distributore Tamoil di Sutrio.

09.15: Arrivo a Timau. In venti minuti si raggiungerà poi l’ingresso della grotta.

Seguirà la visita alle sorgenti del Fontanon di Timau ed alla grotta di Timau, sita sopra la centrale di Timau. Questa è una grotta ubicata vicino al Fontanon ed attrezzata con impianto d’illuminazione artificiale da parte del comune. Ritroveremo anche traccia dell’intervento umano, in quanto fu parzialmente utilizzata come fortino del vallo littorio.

16.00: Rientro a Tolmezzo.

 

IMPORTANTE: ATTREZZATURA

Abbigliamento: vestiti pesanti, che non si rovinino facilmente e resistano all’acqua. Portare un cambio intero (tuta, magliette ed altro), da lasciare in macchina per cambiarsi gli indumenti infangati a fine gita.

Attrezzatura tecnica: Caschetto, Imbrago, Kit da ferrata e Lampada Frontale. Per chi non li avesse provvederà la sezione CAI.

Altro: Pranzo al sacco.

 

ISCRIZIONE:

Per iscriversi scrivere all’indirizzo tommaso.brollo@gmail.com, oppure a valtermainardis@gmail.com

In alternativa chiamare il: +393396160508 (Valter Mainardis)

 

Vi Aspettiamo numerosi!!!
Gli accompagnatori

 

Gita conclusiva in Amarianute

E mentre le nostre montagne si ammantano dei colori dell’autunno e già si sente punzecchiare il freddo dell’inverno, giunge il momento di festeggiare la conclusione delle attività del CAI di quest’anno.

Infatti, domenica 27 ottobre 2013 si farà la gita conclusiva dell’anno, apera ai genitori, in Amarianute, con successiva pastasciutta e griglia sociale.

 

Programma:

07.45: Ritrovo alla Stazione delle Autocorriere di Tolmezzo.

08.00: Partenza dalla Stazione alla volta della palestra di roccia di Betania.

08.15: Lasciate le macchine presso la palestra di roccia, c’incammineremo attraverso il conoide di deiezione di Rivoli Bianchi, un biotopo tutelato a livello europeo, alla volta delle pendici del Monte Amarianute. Alle ghiaie ben presto si sostituirà il bosco di pini, tra cui alcuni riportano ancora i segni dell’incendio devastatore di qualche anno fa. Il sentiero si fa via via più ripido, ma mai difficile o periglioso. Spesso si possono gustare dei bellissimi scorci di Tolmezzo e della conca. Il sentiero che seguiremo è il Troi di cjadin.

11.00: Al più tardi dopo due ore di camminata (molto) tranquilla giungeremo in vetta all’Amarianute (1000 mt di quota suppergiù). Dopo una sosta, ripartiremo alla volta delle macchine.

13.00: Ritorno alle macchine.

13.30: Dopo aver recuperato le macchine, ci recheremo in via Pirelli, presso l’abitazione di Claudio Francescatto, noto al secolo come Gjate, dove ci attenderà il pranzo.

15.00: La giornata finirà in compagnia e divertimento.

 

Informazioni:

Le iscrizioni sono raccolte entro venerdì 25 ottobre da Tommaso Brollo (tommaso.brollo@gmail.com — +393345091457) e da Valter Mainardis (valtermainardis@gmail.com — +393396160508).

Ricordatevi di portare un abbigliamento consono alla stagione (phile o felpa, calzoni lunghi, una giacca impermeabile), un paio di pedule o di scarponi, acqua per tutta la durata della gita, qualche cosa da sgranocchiare in vetta.

Il pranzo vero e proprio sarà consumato presso la casa di Gjate, in via Pirelli. La quota per il pranzo è di 7 euro per i soli adulti.

Se poteste portare dei dolci da condividere sarebbe fantastico!!

 

Vi aspettiamo numerosi,

Gli accompagnatori.

Escursione in Val Alba

Il CAI non si ferma mai… neanche d’autunno. Anzi, la nostra attività ora è anche più piacevole, mentre le montagne si colorano di giallo ed arancione e tutti i colori della stagione più magica dell’anno.

Per questo per domenica 20 ottobre vi proponiamo una gita intersezionale in Val Alba con gli amici del CAI di Gemona.

La Riserva naturale regionale della Val Alba, è stata istituita ufficialmente nel 2006; questa zona, scelta per le peculiari caratteristiche naturalistiche e storico–culturali, si trova nel settore orientale delle Alpi Carniche meridionali, a contatto con le Alpi e Prealpi Giulie, estendendosi per quasi 3.000 ettari nel comune di Moggio. La Val Alba si colloca in un’area di grande interesse ecologico, situata nella fascia di transizione fra Alpi e Prealpi e fra Alpi Carniche e Giulie. Gli aspri rilievi e le profonde valli creano un mosaico di ambienti che si riflette in comunità animali e vegetali ricche e differenziate: si viene così a comporre un quadro di rara bellezza ecologica. Tanto per citare alcuni degli abitanti della riserva, essa accoglie il picchio nero, ma anche la lince e l’orso.
Questo è quindi un territorio integro e selvaggio, ricco di acque cristalline, creste rocciose, boschi impenetrabili, ma anche di testimonianze lasciate dall’uomo e dalla sue attività. Le più evidenti sono la strada di penetrazione nella valle per accedere al presidio militare Vualt, realizzato nel 1911, il ricovero Vualt, alcuni stavoli sparsi e le chiuse realizzate lungo il rio Alba ed il rio Intralba per la fluitazione del legname a valle.
Ulteriore elemento di interesse della zona è rappresentato dai segni della presenza militare durante il primo conflitto mondiale. I crinali dell’area ospitarono la seconda linea del fronte e videro la costruzione di particolari opere belliche come ricoveri in quota, strutture difensive, piccoli dormitori e postazioni in galleria.

PROGRAMMA:
07.30 – Ritrovo presso la Stazione delle Autocorriere, che lasceremo alle 07.45 per l’Hotel Carnia.
08.00 – Ritrovo con gli amici delle altre sezioni all’Hotel Carnia, poi raggiungeremo Dordolla per iniziare la gita.
14.30 – Pastasciutta per tutti al rifugio Vualt.
17.30 – Rientro previsto a Carnia.
17.45 – Rientro a Tolmezzo, Stazione Autocorriere.

ESCURSIONE GRUPPO 1 – Rif. Vualt
800 mt dislivello, 2,30-3 h.
Lasciate le auto nei pressi di Dordolla si prenderà il sentiero 425 che per prati aggira un costone e risale il canalone del Rio di Val, attraversandolo in alto ed uscendo in una zona detritica che porta al valico della forcella Vualt (1282 mt). Da questa in piacevole discesa si raggiungerà il grazioso Rifugio Vualt (1168 m). Successivamente percorrendo la strada militare si giungerà al suo termine presso il Casermone di Vualt (1320 mt). 
Rientrati al rifugio Vualt, in attesa che l’altro gruppo ci raggiunga saranno organizzati dei giochi. Successivamente il ritorno a Dordolla si effettuerà per lo stesso itinerario dell’andata.

ESCURSIONE GRUPPO 2 – M. Chiavals
1038 mt di dislivello, 3 h circa.
Dal parcheggio della Val Alba (1060 mt) si prosegue lungo la mulattiera che si addentra in quota nel bosco di faggi (segnavia CAI n. 450) fino al bivio con il sentiero 428. Per quest’ultimo si sale fino al pianoro del Biv. Bianchi (1712 mt). Proseguendo verso N si lascia in breve il sentiero 428 e seguendo i segni dell’Alta Via CAI Moggio si risalgono i ripidi pendii erbosi che conducono alla cresta che precede la vetta. Dalla cima si scende direttamente verso W a incrociare il sentiero 428 che si segue traversando pressoché in quota fin poco oltre la Forc. della Pecora dove si incontra un sentierino che scende direttamente all’ex caserma di guerra e per strada asfaltata al vicino Rif. Vualt, dove la pastasciutta fumante ci attenderà.

ISCRIZIONI E MATERIALE

Le iscrizioni sono da effettuare entro lunedì 19 ottobre contattando Tommaso al numero +393345091457 (chiamare dopo le 18.30), oppure scrivendo una mail a tommaso.brollo@gmail.com.
Si raccomanda portare abbigliamento consono alla stagione fresca (giacca, phile, guanti, cappellino), scarponi o pedule, un eventuale cambio da tenere in macchina.
Portate viveri per eventuali fuori pasto (la pastasciutta a pranzo è garantita), bevande per l’intera giornata.
Sarà gradito qualche dolce da condividere tutti assieme.

 

Vi aspettiamo!!!!

Alle Tre Cime di Lavaredo… e ritorno.

“Cantami o diva…” , iniziava così ogni buon poema epico dell’antichità, e così dovrebbe cominciare anche questa storia, che vi narrerà le epiche gesta dei dieci ragazzi che hanno partecipato al trekking in Dolomiti tra il 4 ed il 7 luglio.

 

Giorno uno.

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Nel tardo pomeriggio del tre luglio partimmo, allegri e spensierati, dal lago di Misurina. Prima tappa: il rifugio Fonda-Savio, sotto l’ombra dei massicci del gruppo dei Cadini di Misurina. Dopo una prima parte della camminata su strada, raggiungemmo il sentiero ed iniziammo ad inerpicarci sui pendii. Lentamente, al fitto bosco si sostituirono le basse conifere. Poi, neanche gli sporadici pini mughi accompagnavano il nostro incedere. Infine, ai sassi, alle rocce e alla ghiaia si avvicendò la neve. Avete capito bene! La neve! Fattostà che, dopo due ore abbondanti di camminata, con gli zaini che pesavano sulle spalle, qualcuno che faceva un po’ di fatica, non ancora abituato al rapido passaggio dal divano al sentiero, arrivammo al rifugio.

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Che spettacolo! Stretto tra le rocce del gruppo dei Cadini e la massiccia torre Wundt, il rifugio appare quasi fiabesco! E, ai nostri eroi stanchi e felici, forse appare più fiabesca ancora la cena, che viene subito servita alle sei dai gentilissimi gestori del rifugio. Dopo una serata a base di giochi e canzoni per alcuni, di documentari fatti con la macchina fotografica per altri, è l’ora del coprifuoco. Tutti a dormire. Poco. E male. Riferiranno i ragazzi: “Massimo russa!” Al che Massimo: “Facevate un tal casino…”

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Giorno due.

Sveglia presto, ragazzi, oggi si deve fare il trasferimento dal Fonda-Savio al Locatelli. Tuttavia, il Bonacossa è impraticabile: la neve e l’esposizione lo rendono troppo pericoloso. Quindi tocca tornare fino ai laghi, giù in fondovalle, per poi risalire verso il rifugio Auronzo. Di lì poi si prenderà il sentiero che costeggia le Tre Cime di Lavaredo per raggiungere il rif. Locatelli. Tempo stimato: troppo.

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I ragazzi partirono di buon umore: iniziare una camminata con una discesa non è da tutti i giorni. Poi, in quel percorso verso valle, si possono ammirare di nuovo i massicci montuosi trascurati il giorno prima per la fatica. Troppo presto però la discesa finì, ed iniziò la salita. Un sentiero aspro, a tratti vicino alla strada che porta al rifugio Auronzo corriere di turisti in tacchi alti, ombrelli parasole, giacca e cravatta, doppiopetto. Gli eroi arrancarono, sbuffarono, sudarono. Tuttavia, complici due soste provvidenziali per ritemprare le forze, si arrivò infine all’Auronzo. “Sosta!”, gridò Nicola. “Pranzo!”, fecero eco gli altri. “Fortini della prima guerra mondiale!”, esclamò invece Marco, che non aveva ancora addentato il panino e già pensava di esplorarli.

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Dopo il pranzo all’ombra delle Tre Cime, era tempo di rimettersi in marcia verso il Locatelli. Il tempo, quello atmosferico, non era tuttavia d’accordo. Neanche tempo di camminare un quarto d’ora che subito iniziò a gocciolare. Accelerare il passo, ragazzi, o qui si prende il diluvio universale! Noè non servì per ancora un’oretta, ma quando giungemmo alla sella, dove potevamo ammirare le tre cime e, laggiù, nascosta dietro gli ultimi denti rocciosi del Monte Paterno, la nostra meta, si aprirono le cateratte del cielo. L’ultima ora di camminata quindi fu a dir poco umida, ma quando arrivammo al rifugio la pioggia cessò e spuntò persino un raggio di sole, che illuminò le Tre Cime in tutta la loro bellezza. “Che fatica!”, dissero alcuni degli eroi, “Ma ne è valsa la pena, per arrivare fin qui!” Avevano camminato per sette ore e svariate centinaia di metri di dislivello.

Giorno tre.

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Dopo la colazione, partimmo in colonna, zaini alleggeriti dai sacchi a pelo, lasciati in rifugio, verso la meta di oggi: il rifugio Pian di Cengia. Costeggiammo tutto il gruppo del Monte Paterno su di un sentiero in ghiaione, che attraversava anche qualche nevaio, per poi risalire verso la Sella. Da lì, sulle vecchie mulattiere di guerra, proseguimmo poi per il rifugio, meta ultima del giorno.

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Camminata più facile di quella del giorno precedente, non era per questo meno impegnativa: la presenza di parecchi nevai, con l’annessa possibilità di trovare un ragazzo a valle in men che non si dica, richiedeva attenzione. Tuttavia, la mente sveglia dalla buona notte di riposo, i ragazzi procedettero attenti e giungemmo in poco tempo alla sella dei Piani di Cengia, da cui si poteva ammirare un panorama mozzafiato: dal sasso dei Finanzieri fino al sasso di Sesto, con la torre di Toblin che si stagliava sull’orizzonte e, dall’altra parte della sella, il gruppo del sasso dei piani di Cengia, maestoso. Per non parlare poi del Monte Paterno, che ci aveva accompagnato per tutta la camminata, regalandoci anche la sorpresa di un raro esempio di tulipano retico.

Giunti al rifugio, festeggiammo con un lauto pranzo la bella giornata, per poi ritornare, lemmi lemmi, verso il rifugio Locatelli. Dopo una serata di giochi e la cena, arrivò il tempo delle fiabe delle Dolomiti e del riposo: il giorno dopo si doveva ritornare a casa.

Giorno quattro.

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Dopo un’abbondante colazione, partimmo per il sentiero che costeggia le Tre Cime sul lato alto-atesino. La salita bloccò per un attimo i nostri eroi, che tuttavia, raccogliendo le forze, riuscirono ad inerpicarsi su per il pendio, per raggiungere i falsi piani. Di lì prendemmo il sentiero che costeggiava Cima Ovest, tra massicci rocciosi di rara bellezza.

Dopo la sella ed una breve sosta, discendemmo i prati erbosi verso la strada; un fuori programma ci costrinse a procedere in un sentiero poco frequentato tra macchie di pini mughi, poi giungemmo alla strada e di lì, in tre quarti d’ora, alle macchine.

Era finita l’avventura.

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