25 AGOSTO • Cason di Lanza e grotta Attila
Sole e nubi innocue, freschi ruscelli e gustosi mirtilli, sbilfs e volpi curiose hanno accompagnato il gruppo CAI Family in questa bella domenica di fine agosto in compagnia degli amici del Geoparco delle Alpi Carniche e del gruppo dell’ANFFAS di Tolmezzo alla scoperta di una delle località più incantevoli delle Alpi Carniche e più interessanti dal punto di vista geologico e paleontologico il passo di Lanza e la sella di val Dolce.
Calcari devoniani, rocce sedimentarie del Carbonifero ricche di impronte e resti fossili di organismi marini, fenomeni di carsismo superficiale e non ultimo le peculiarità della grotta di Attila e attigua torbiera sono state solo alcune delle scoperte interessanti che hanno impreziosito la nostra giornata.
Partiti puntualissimi dalla sede CAI di Tolmezzo abbiamo raggiunto in circa un’oretta di macchina Passo Cason di Lanza.
Una prima infarinatura scientifica, a cura dell’esperta guida geologica e naturalistica del Geoparco Antonio Cossutta, ci viene già fornita prima della partenza.
Partiamo dunque curiosi e grintosi alla scoperta di queste bellezze paesaggistiche incamminandoci sul sentiero CAI 458 (Sentiero del Formaggio) e saliamo fino alla Grotta di Attila e alla vicina torbiera (Geosito).
Meritata sosta per rifocillarci ma soprattutto per scoprire questo luogo carico di fascino ed ascoltare le spiegazioni della nostra guida.
Proseguiamo poi fino alla sella di Val Dolce (1781 m) lungo il confine di stato.
Dalla forcella prendiamo il sentiero CAI 403 (Traversata carnica) che, in leggera salita, segue la linea confine fino ai contrafforti della Creta di Aip. Il panorama scompare ai nostri occhi perchè la foschia ci avvolge quasi completamente ma non abbastanza da impedirci di riempire la bocca con dei mirtilli gustosissimi che abbondano ai lati del sentiero.
Proseguiamo sul sentiero CAI 403 attraversando un esteso ghiaione fino ad incrociare il sentiero CAI 439.
L’incrocio del sentiero CAI 439 con il sentiero CAI 403 rappresenta il punto più elevato del percorso (1950 m); da qui si gode una notevole vista e decidiamo di fermarci per una piacevole sosta. La foschia si attenua gradualmente lasciando spazio al meraviglioso panorama che si apre davanti ai nostri occhi.
Tra quattro chiacchiere in piacevole compagnia, un panino, una foto ricordo, il racconto di un’antica leggenda e le ulteriori informazioni che riceviamo di natura geologica il tempo vola e decidiamo quindi di rientrare. Lungo il sentiero incontriamo numerosi fossili ed in particolare ci soffermiamo ad osservare alcuni massi di notevoli dimensioni che ai nostri occhi appaiono come un libro di storia naturale.
Proseguiamo poi la discesa che avviene lungo il sentiero CAI 439 (Sentiero dell’Amicizia), che attraverso una mugheta raggiunge la pista che collega Casera di Val Dolce con Casera di Aip.
La discesa risulta un po’ difficoltosa causa il terreno ripido e scivoloso ma i ragazzi riescono comunque a renderla piacevole tuffandosi letteralmente sulle numerose piantine di mirtilli stracariche dei loro gustosissimi e coloratissimi frutti.
Raggiunta finalmente Casera di Val Dolce (1700 m) proseguiamo in discesa e dopo le ultime foto ricordo raggiungiamo senza difficoltà Passo Cason di Lanza.
Abbiamo percorso un totale di 7,7 Km e 550 metri di dislivello. A dir la verità ci abbiamo impiegato un po’ di tempo in più rispetto alla tabella di marcia prevista ma la giornata ci ha regalato dei momenti molto piacevoli e sarebbe stato un peccato interromperli per stare nei tempi….
Un grazie alla guida Antonio Cossutta, al Geoparco delle Alpi Carniche, agli accompagnatori dell’ANFFAS ed in particolare a tutti i bambini e ragazzi presenti ed ai loro genitori.
Arrivederci a presto
gli accompagnatori di AG della sezione di Tolmezzo